“Riapriamo gli ospedali dismessi: facciamo rumore sul S. Giacomo e il Forlanini”

di Luisa Stendardi

Con queste parole la consigliera comunale Virginia Raggi, ex sindaca di Roma,è intervenuta al convegno organizzato dall’Associazione Beni Comuni Stefano Rodotà, sul S. Giacomo e il Forlanini, i due storici ospedali dismessi a Roma tra il 2006 e il 2008, gli “ anni ruggenti”dei tagli alla spesa sanitaria per far quadrare i conti della Regione Lazio

I due ospedali hanno in parte origini e storie diverse:il S. Giacomo è collocato in un antico palazzo rifondato nel 1500 e inserito nel cuore del tridente romano, la prestigiosa area urbana del centro della Capitale, mentre il Forlanini è stato inaugurato nel 1934, per la cura delle malattie polmonari e fa parte di un contesto urbano al tempo periferico ed oggi semi centrale .
Vista l’importanza storico- architettonica ,oltre che sanitaria ,dei due edifici , l’Assessore alla cultura del Comune di Roma Miguel Gotor ha introdotto il Convegno con un breve saluto nella sala della Protomoteca del Campidoglio.

Nella splendida cornice della sala , Oliva Salviati , l’erede del Cardinale che donò alla città di Roma l’edificio per l’esclusiva finalità della cura e dell’assistenza ai malati ,ha aperto il convegno con un appassionato riassunto della vicenda giuridica e politica che da anni la vede protagonista. In realtà nel 2013, quasi dieci anni fa, dopo ben quattordici anni di lotta contro la Regione Lazio, Oliva Salviati ha vinto in Cassazione il ricorso per il ripristino dell’ospedale dismesso in vista di possibili speculazioni immobiliari . Il presidente Rocca, oggi al comando della Regione Lazio, dopo i 100 giorni dal suo insediamento nel Marzo 2023 ha dichiarato “Posso annunciare che riapriremo l’ospedale , ma non sarà un ospedale per gli acuti , ciò che andremo a fare sarà un ospedale da 170 letti di comunità e una grande area specialistica ambulatoriale” Inutile dire che a tutt’oggi Oliva Salviati non ha visto ,nè sentito altro da parte del Presidente della Regione.

Se poi passiamo al Forlanini la vicenda è ancora più intricata e nebulosa, qui ci sono stati negli anni della Giunta Zingaretti progetti di riutilizzo i più disparati, che non staremo qui a ripetere, lontani anni luce dalla possibilità di una riapertura ai servizi sanitari. Anche in questo caso, come per il S. Giacomo c’è stata mobilitazione e c’è stato anche un ricorso dei cittadini che ha consentito di reinserire il Forlanini tra i beni indisponibili della Regione Lazio allontanando il pericolo di ipotesi speculative e vendite al ribasso . L’ultima possibile destinazione , lanciata in campagna elettorale dall’ex Assessore alla sanità della giunta Zingaretti Alessio D’amato , e ripresa ,non si è capito ancora quanto convintamente dal Presidente Rocca è quella del trasferimento dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di proprietà del Vaticano e quindi della sanità privata convenzionata nel complesso architettonico del Forlanini. Sarà così ,come afferma il Presidente Rocca ,che entro Dicembre ,cioè tra un mese, si saprà se l’operazione Bambino Gesù andrà in porto oppure no ?

Il Prof. Martelli , ex primario del Forlanini in prima fila da sempre per il recupero dell’ospedale , è intervenuto a chiusura del convegno con una battuta “Non faranno neanche quello”.


Nel convegno ovviamente si è parlato molto di sanità, con interventi approfonditi sullo stato di salute del Servizio sanitario nazionale , gratuito e universale inaugurato con la legge n.833 del 1978.Linda Sandulli del Tar del Lazio si è soffermata sugli effetti devastanti del regionalismo competitivo che di fatto ha prodotto l’accesso differenziato al diritto alla salute , garantito a tutti gli individui, non solo ai cittadini, dalla nostra Costituzione.
IL prof. Lucio Villari, storico di chiara fama, è intervenuto per sottolineare come nell’attuale disegno europeo sui destini della sanità pubblica si stia affermando da tempo la pericolosa deriva della privatizzazione dei servizi . Il ricorso al regime delle convenzioni sottrae risorse alla sanità pubblica, secondo il modello Beveridge , l’economista inglese che alla fine della seconda guerra mondiale elaborò le linee fondamentali del servizio sanitario nazionale, a carico della fiscalità generale ,sulla base dell’esistenza di un diritto universale alla salute che ora è messo più che mai in discussione dal disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata.
Alla fine degli interventi tutti di qualità degli ospiti : Andrea Quartini, Francesca Anna Perri,Nicoletta Dentico, Fabio Biferati e Antonella Trocino come moderatori, si respira tra il pubblico l’intenzione di continuare a sollecitare le istituzioni sulla riapertura degli storici ospedali, anche secondo nuove concezioni, ma riaperti subito per la cura e l’assistenza , gratuita e universale.

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