Un grande anche nell’impegno civile, addio a Andrea Camilleri

Se n’é andato un grande della letteratura italiana. Oggi, nel cimitero  acattolico di Testaccio con una cerimonia privata- per volontà della famiglia- la moglie, le figlie e gli amici intimi hanno dato l’ ultimo  saluto allo scrittore. Fuori. dopo la cerimonia privata, in centinaia si sono mesi in coda per dire addio, a loro volta, al maestro.   Era il papà di Montalbano, ma era anche un uomo dalla forte passione civile. Vogliamo ricordarlo con le sue parole su una questione che ha investito con la sua drammaticità le cronache- ma anche le nostre coscienze- di questi giorni.

A gennaio scorso, il centro di accoglienza per rifugiati di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, è stato sgombrato dalle forze dell’ordine e 300 persone sono state trasferite in altre regioni. Per altri 145 migranti , in attesa di diritto d’asilo, non è stata trovata nessuna soluzione e , di fatto, sono stati abbandonati a se stessi.

In quell’occasione Camilleri ha rilasciato un’intervista a Fanpage, dove con la forza delle sue parole ha condannato senza equivoci la politica migratoria del governo.

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