Monteverde Attiva, quinto monitoraggio rifiuti nel quartiere: situazione migliorata ma si può fare di più

Raffaella Leone

C’è ancora domani? In quel punto interrogativo aggiunto al titolo originale del bel film recente letto come simbolo di riscatto della donna è riassunta la domanda che percorre il 5° Rapporto sul monitoraggio dei Rifiuti a Monteverde (1°novembre 2023 – 31 gennaio 2024) presentato nella incantevole cornice del Casale dei Cedrati. a Villa Pamphilj. E la risposta del rapporto è: sì, c’è ancora domani, e potrà essere migliore del tanto (o poco, a seconda dei punti di vista) che già oggi è migliorato. Anche questo rapporto raccoglie e segnala le criticità nelle singole strade della zona monitorata a Monteverde vecchio e nuovo, e le unisce ad una serie di suggerimenti: riprogettare i cicli di raccolta, introdurre il porta-a-porta, gestire le utenze commerciali con servizi e orari dedicati, ottimizzare il sistema di segnalazioni, per citare alcune delle indicazioni rivolte ai decisori politici, di prossimità e capitolini. “Presentiamo questo rapporto con un certo orgoglio e ottimismo.- dice i il presidente di Monteverde Attiva Giorgio Russomanno. E’ stato un lavoro volontario, corale e importante, che facciamo ogni anno ed è importante seguire nel tempo l’andamento di questo servizio. La speranza è perchè i dati che abbiamo ricavato sono incoraggianti, un miglioramento sicuramente c’è: la raccolta è migliorata, parzialmente anche lo spazzamento ma ci sono delle aree in cui si può migliorare notevolmente il servizio, abbiamo individuato delle criticità, facciamo delle proposte e ci piacerebbe lavorare insieme per rimuovere queste criticità, ci manca poco per ottenere un risultato eclatante, la normalità nella gestione dei rifiuti in questa città.”

I sunnominati decisori politici ci sono tutti, dalla combattiva assessora capitolina Sabrina Alfonsi- sulle cui spalle pesa il compito di raddrizzare la municipalizzata Ama fortemente pericolante, ad Alessandro Filippi, nuovo direttore generale dell’azienda, al presidente della giunta municipale Elio Tomassetti. Fuori locandina, ma presente e attenta, Alessia Salmoni, a sua volta assessora municipale al ciclo rifiuti e promotrice del Tavolo del decoro. Presenti anche i padroni di casa del Consorzio, Francesco Cocchetti e Serena Perrone, che guidano il Casale dei Cedrati, splendida struttura nel cuore di Villa Pamphili riaperta recentemente dopo anni di abbandono .

La presentazione cade in un momento delicato, lo nota lo stesso rapporto: alla vigilia del giubileo e all’uscita da un periodo infernale, segnato dall’ incendio nel dicembre scorso del TMB dell’area di Malagrotta. Indiscusso punto di riferimento per la ricerca e signora dei numeri, Chiara Montaldo illustra il poderoso rapporto basato su due criteri di valutazione: efficienza e decenza misurati in base allo svuotamento e allo spazzamento, ciascuno dei criteri a sua volta contrassegnato da un numero da 1 a 4 a seconda della possibilità o impossibilità di depositare i rifiuti nel cassonetto e della presenza o assenza di rifiuti fuori dal cassonetto. Una tabella colorata illustra in maniera efficace l’andamento del servizio in base al materiale raccolto- umido, indifferenziata, plastica, carta, vetro, abiti- e fa capire che la criticità più grave in alcune strade riguarda la raccolta della carta, che non arriva al verde ( il rapporto ha esaminato il trimestre novembre 2023/gennaio 2024, periodo problematico per via dei regali di natale) ma è comunque in netto recupero rispetto all’anno della grande crisi Ama. Un recupero molto modesto per non dire nullo riguarda invece i rifiuti ingombranti che ancora ‘decorano’ i marciapiedi, tra letti, poltrone e scaffali abbandonati c’è persino una torta nuziale abbandonata accanto al cassonetto dell’indifferenziata.

Per realizzare questo quinto rapporto Monteverde Attiva ha schierato 37 rilevatori, appositamente formati, che per 92 giorni consecutivi( sufficienti per tracciare gli andamenti medi del trimestre) hanno monitorato 113 postazioni, in totale 582 cassonetti, che sui circa 2800 presenti nel quartiere rappresentano circa un quinto del totale, un campione che l’associazione ritiene sufficiente a dare l’idea della situazione reale. E la situazione reale indica che a Monteverde ci sono anche strade sporche, non molte, per i più diversi motivi: talvolta i cassonetti sono insufficienti rispetto alla densità di abitanti, talvolta le strade sono inaccessibili ai compattatori Ama, talvolta qualche monteverdino rinuncia a raggiungere il cassonetto più vicino a quello già pieno, talvolta il mancato sfalcio contribuisce a seminare sporcizia; la palma nera spetta a Via Arati, mentre nel caso di Viale di Villa Pamphilj invece il disastro si accentra intorno a due singole postazioni.

Le notizie più importanti le dà l’assessora capitolina Sabrina Alfonsi : ” Dal 1 aprile entra in vigore il nuovo contratto di servizio, il primo contratto che riconosce in maniera definitiva le Ama di municipio e prevede anche una concertazione sul territorio proprio per analizzare la specificità del territorio stesso. E’ un punto di partenza , perchè avvicinando il servizio al territorio riusciamo ad avere i dati per fare il servizio giusto nel territorio giusto. Negli ultimi dieci anni il gradimento e l’efficienza del servizio non era più un dato su cui qualcuno lavorava. Nel contratto di servizio noi lo abbiamo messo in maniera molto stringente. “ C’è un altro punto che la Alfonsi sottolinea: “I dati ci dicono che la raccolta migliore è quella indifferenziata: questo non è un obiettivo, perchè la raccolta migliore deve essere quella differenziata, se vogliamo andare verso un’economia circolare. Bene che il servizio sia andato migliorando, questo ci ha fatto uscire dall’emergenza, ma il lavoro da fare oggi e quello che stiamo facendo è trasformare un’azienda che puntava all’indifferenziato in un’azienda che invece lavora sull’economia circolare. L’ultimo punto che voglio trattare riguarda i centri di raccolta dei rifiuti ingombranti, un tema molto sentito. Il piano dei rifiuti approvato recentemente ne prevede nei prossimi anni 30, tutti già individuati e molti già in conferenza dei servizi, ma se noi vogliamo attuare un cambiamento nei tempi giusti dobbiamo dare una risposta immediata. Abbiamo individuato un sistema , questi centri di raccolta light , che vengono montati e smontati, e in più l’appuntamento con ‘ Il mio quartiere non è una discarica’ ci sarà in tutti i mesi in tutti i municipi e ci saranno a seconda delle richieste, questi centri di raccolta temporanei che faranno in parte quello che poi faranno i centri di raccolta stabili previsti sul territorio”.

Il presidente della giunta municipale Elio Tomassetti non può che sottolineare la particolarità del territorio del municipio, che “ha una conformazione urbanistica molto complessa, con una piccolissima parte del territorio molto costruita e densamente abitata (forse più dei due terzi di tutti gli abitanti del municipio) e d’altra parte l’80/85% del territorio dove ci sono meno di un terzo degli abitanti e vaste aree verdi , Valle dei Casali, Tenuta dei Massimi, Castel di Guido. E in più, siamo il municipio dell’area industriale di Malagrotta, il nostro territorio ha ospitato per 40 anni la discarica più grande d’Europa e oggi ospita di fatto Ponte Malnome, a cavallo con il municipio XI. Il quadrante Monteverde ha difficoltà ad ospitare centri di raccolta come quello di Corviale o di Battistini e infatti una soluzione è quella di aumentare i punti di raccolta periodici, facendo ripartire quello di San Giovanni di Dio o come quello light del 23 marzo a Viale dei 4 venti, che potrebbe essere ripetuto. Moltiplicare i centri di raccolta periodici o saltuari è una prima risposta alle richieste dei cittadini. Questo report ci può aiutare a rivedere per esempio le postazioni dove è necessario intervenire , lo stesso tavolo del decoro potrebbe agire in sinergìa con le associazioni e incontri come questi ci danno lo spunto per il passo successivo: educarci tutti alla cultura del riciclo.”

Con una rapida carrellata il nuovo direttore generale di Ama Alessandro Filippi ripercorre i temi salienti dell’incontro, dal rapporto con i cittadini e il volontariato alla valutazione del servizio fornito dall’azienda. “La misurabilità diventa sempre di più per noi un elemento importante. Noi stiamo lavorando moltissimo sulle segnalazioni , un servizio misurabile presuppone la capacità di presidio delle singole attività e la capacità di analisi dei dati in relazione al territorio. Stiamo ri-orientando i servizi perchè si possa avere una visione del territorio sempre più puntuale. Roma ha nella sua peculiarità tantissime città nella città, c’è una complessità dei territori che va letta, perchè la capacità di gestione dei servizi di Ama passa dalla capacità di comprensione dei territori. Se dividiamo i circa 1400 km quadrati in aree di di tutele elementari ,le cosiddette mattonelle, abbiamo un’area di 4 km quadrati, che consente di individuare tutta una serie di punti: dove sono le postazioni, luoghi di spazzamento, dove sono le aree a più alto sporcamento , punti di interesse. Questo ci consente di dare tante risposte delle istanze sollevate che vanno nella direzione che Ama sta perseguendo. Tema dello svuotamento dei cassonetti: noi svuotiamo sempre di più quelli dell’indifferenziata , la crescita di raccolta differenziata passa dall’incremento delle frequenze di svuotamento delle altre frazioni, oggi deve aumentare lo spazio per le frazioni differenziate e incrementarne la fruibilità. Sulla gestione delle utenze non domestiche- molto impegnativo anche economicamente, vale per Ama circa 80 milioni all’anno- c’è un tema di controllo, stiamo intensificando l’analisi sulle utenze servite/non servite, c’è anche a volte una ritrosia di molte utenze a essere servite, ci stiamo accorgendo che ci sono molte utenze non servite sia perchè sfuggono- e le stiamo intercettando- sia perchè non vogliono conferire nella modalità adeguata, e questo fa sì che la fruibilità dei cassonetti sia limitata. Se garantiamo una maggiore fruibilità delle frazioni, una maggiore capacità di intercettazione il decoro ne beneficia.” Per citare la conclusione del rapporto,” Abbiamo ancora poco tempo per intravedere il nostro destino di cittadini utenti.

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