Lettera aperta del Comitato Tam alla Segretaria del PD Elly Schlein sulla protezione del verde pubblico

Comitato TAM
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Dr.ssa Elly Schlein
Direzione Generale Segreteria Partito Democratico
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Oggetto: Istanze cittadine a protezione del verde pubblico, ignorate dall’ amministrazione Gualtieri

Egregia Segretaria,
Mi rivolgo a Lei in qualità di rappresentante del Comitato TAM – per la Tutela dei grandi Alberi di Monteverde – e come portavoce di altre associazioni e comitati impegnati nella difesa del verde pubblico di Roma, noto a tutto il mondo per bellezza e valore.
Il nostro gruppo è sorto da una mobilitazione spontanea in occasione dell’annuncio di abbattimento dell’intera alberata storica di via Ozanam, oggi ridotta a soli 42 grandi olmi in attesa di essere eliminati definitivamente. Ma tralasciando i particolari di questa specifica vicenda, per la quale è stato depositato un esposto alla Procura della Repubblica, ciò che ci preme è rappresentarle la situazione di estremo disagio creatasi nell’interlocuzione con l’amministrazione cittadina, nelle persone del Sindaco Roberto Gualtieri e dell’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi.

Da anni denunciamo gli abusi sul patrimonio arboreo di Roma muovendoci in modo coordinato anche se in zone diverse della città, per segnalare i casi in cui si verifichino difformità tra quanto stabilito dal Regolamento del Verde capitolino – vincolante per le amministrazioni ed i privati al rispetto di norme condivise –e inadeguati interventi eseguiti agli alberi dalle ditte, cui è stato appaltato il servizio di manutenzione e cura, che spesso si avvalgono di personale non specializzato. La malagestione del patrimonio verde romano, dal centro storico alle periferie, alle ville come ad esempio Villa Borghese, il Pincio, Villa Ada, Villa Glori, ecc., i parchi, come quello di Tor Marancia o ancora i luoghi iconici come Piazza Venezia, non è sfuggita anche alla stampa internazionale (New York Times), perché senza precedenti.
L’elenco degli abbattimenti, delle mutilazioni, delle cure endoterapiche omesse o tardive, sebbene obbligatorie per legge, è impressionante. Queste nostre osservazioni sono supportate dal parere autorevole e competente di agronomi/dottori forestali di provata e pluridecennale esperienza che, su nostro impulso, valutano gli interventi svolti, registrandone molto spesso l’imperizia e l’approssimazione.
Gli interventi sul verde arboreo sono pressocché basati sull’emergenza e le parole d’ordine sono: Urgenza, Inderogabilità, Incolumità.
Il Servizio Giardini, un tempo fiore all’occhiello del dipartimento ambientale comunale, ridotto ormai a qualche decina di persone, è stato svuotato della sua autorevolezza. E così, assistiamo, impotenti, a potature fuori tempo, in periodo di nidificazione, estreme capitozzature, VIETATE dal D.M. del 10/03/2020 (CAM) perché dannose per la salute e stabilità degli alberi, che vanificano l’obiettivo dichiarato della sicurezza, producendo addirittura l’effetto contrario.

Il mancato rispetto del Regolamento è inaccettabile così come è irricevibile la recentissima dichiarazione del nostro Sindaco che considera l’intero corpus regolamentare in parola, Sbagliato!
La giunta Gualtieri, per il triennio 2024-2026, ha annunciato un accordo quadro da 100 milioni di euro per la manutenzione e la cura del verde pubblico costituito da oltre 40 milioni di mq. Un grande piano di potature e cura oltreché di sfalcio delle zone prative e dei giardini, che dovrebbe valorizzare la qualità degli interventi ed un loro monitoraggio puntuale attraverso la piattaforma digitale predisposta consultabile dalla cittadinanza. Nella realtà l’assessora Alfonsi ha già annunciato l’abbattimento degli alberi giunti “a fine-ciclo vitale” indipendentemente dal fatto che siano o no malati: grandi alberi ancora sani, che assicurano funzioni eco- sistemiche irrinunciabili, giudicati pericolosi solo perché “vecchi” di alcuni decenni, finiscono irrimediabilmente sotto la scure in nome della sicurezza. Praticamente l’annuncio di uno sterminio preventivo, in luoghi di alta valenza storico-paesaggistica e di grave
esposizione alla crisi climatica.

Ma chi può dire se un albero è a fine ciclo-vitale se non mostra conclamati segni di cedimento strutturale? Nessuno! Anzi, non esiste alcun supporto scientifico a favore di queste dichiarazioni. Al contrario, gli alberi, se curati adeguatamente, possono vivere in città per secoli e contribuire significativamente all’ecosistema urbano. I cittadini romani stanno perdendo irrimediabilmente il preziosissimo patrimonio vegetale che appartiene loro per Costituzione, e questo diritto è irrinunciabile anche in ragione delle generazioni future (art. 9 Cost.).
Di fronte a tale scenario, i comitati e le associazioni si fanno portavoce del malcontento cittadino, poiché vedono l’irreversibile distruzione di un bene primario per la salute di tutta la cittadinanza e l’avanzare di un degrado ambientale urbano intollerabile!

Inoltre, il sacrosanto principio della trasparenza della P.A. è pedissequamente tradito proprio da parte di un’amministrazione di un partito politico che storicamente ha vinto le sue battaglie in nome della partecipazione della base cittadina e contro l’autoritarismo.
Ci vediamo stravolti dei nostri paesaggi urbani, identità di quartieri persi e violati con progetti di “riqualificazione urbana” che continuano a sacrificare la natura al cemento. Si abbattono alberi per fare marciapiedi e strade; ma insomma non abbiamo forse il diritto di sapere, conoscere, decidere insieme e di vivere in ambienti salubri e belli?
Spesso protestiamo con assemblee e flash mob, ma nella maggior parte dei casi si cerca il dialogo con le istituzioni capitoline, e tuttavia sovente riceviamo porte in faccia e false promesse. La Consulta del Verde – organismo consultivo e propositivo di partecipazione diretta e attiva dei cittadini, approvato con deliberazione DAC n. 17 del 12 marzo 2021 sia a livello comunale che municipale – non è mai stata istituita, sebbene si dovesse procedere in tal senso entro 3 mesi dall’approvazione del Regolamento del Verde (sono passati 3
anni!).

Nei dibattiti pubblici gli interventi sono riservati ai rappresentanti istituzionali e nelle commissioni i comitati, raramente invitati a parlare, vengono derisi o tacciati di aggressività verbale e di scarso senso di responsabilità. Segnalazioni alle autorità competenti, diffide, esposti alla Procura della Repubblica sono le azioni a cui siamo costretti.

Tanto è il disagio e il senso d’impotenza di fronte a questa improvvida gestione capitolina che alcune cittadine del
nostro Comitato TAM hanno lanciato una petizione dal titolo emblematico “Allarme per gli alberi di Roma” e ad oggi ha raccolto ben 33.500 firme.
L’appello che Le rivolgiamo, cara Segretaria, è di valutare l’operato dell’amministrazione romana, nelle fattispecie qui descritte, e di giudicare se Le sembra che i fondamentali principi di democrazia e di trasparenza, che Lei si fregia di rappresentare col suo operato, siano rispettati o debbano essere applicati con maggiore scrupolosità ed impegno verso quel popolo sempre più distaccato dalla politica e votato all’astensionismo proprio per mancanza di ascolto.
Confidando invece nel suo positivo e risolutivo apprezzamento,

Cordialità, Roma 23 maggio 2024

Maria Francesca Curatola
In qualità di rappresentante e portavoce del Comitato Tam e delle sottoelencate associazioni e comitati cittadini: Salviamo
le riserve naturali; Comitato Tor Marancia Naturale; Roma 12 beni comuni; Anonima Riforestazione; Associazione
Difendiamo i pini di Roma e le sue Ville storiche; Associazione La Tela.

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