La ‘città dei 15 minuti’ comincia a Monteverde Vecchio

Raffaella Leone

La città dei 15 minuti progettata dal Campidoglio esce dalla bolla del futuro che verrà e tocca terra a Monteverde vecchio. Diventa progetto concreto, due per l’esattezza, entrambi con previsione di costi-1 milione e 500mila euro complessivi ( stesso stanziamento per ciascuno dei 15 municipi )- entrambi a fungere da progetti-pilota per quelli che seguiranno. Il presidente del municipio Tomassetti -ne ha parlato nel secondo degli incontri programmati nei vari quadranti del quartiere-e in una sua nota ha riassunto così i due interventi previsti a Monteverde vecchio :’ L’amministrazione municipale vuole agire per migliorare il quadrante e la grande viabilità che lo contraddistingue. Interverremo sull’asse viario tra via Giacinto Carini fino a via del Vascello e alla Casetta Garibaldina. Riqualificheremo inoltre via Luigi Amadei, dove verrà fatto un passaggio pedonale facendo diminuire le macchine, mettendola in collegamento con Largo Oriani . Creare dei quartieri a misura pedonale e di bambini è una questione per noi importante. Creare un collegamento trasversale tra la parte alta di Monteverde e quella bassa, congiungendo Largo Oriani con via Amadei sarà quindi fondamentale. Anche in vista del prossimo rifacimento del Mercato Vascello.’

Non solo riqualificazione urbana, pur indispensabile. Alla base del progetto apparentemente molto astratto della città dei 15 minuti c’è un modo diverso di ‘vivere’ la città; l’obiettivo è sì il decentramento, l’accessibilità- a piedi o in bicicletta in appunto 15 minuti- ai servizi e non solo, ma anche la partecipazione popolare alla vita del quartiere, aumentando o riqualificando i luoghi di incontro, le biblioteche, i centri di aggregazione ( Casetta Garibaldina, in questo caso) e perchè no i mercati rionali, tradizionale occasione di chiacchiere. (mercato Vascello, in questo caso). E’ evidente che i 15 minuti che danno il titolo al progetto non sono da intendersi come una misura del tempo: non comunque se c’è di mezzo l’Atac o la rete delle metropolitane, lì dove il tempo si dilata e qualche volta va fuori controllo, come la pazienza degli aspiranti passeggeri.

Per il Campidoglio la città dei 15 minuti “è la città della contemporaneità, una visione di città policentrica, accessibile e sostenibile, nella quale i cittadini possano trovare ad una distanza massima di 15 minuti, a piedi e in bicicletta, la disponibilità di una vasta rete di servizi di prossimità: aree verdi, fermate del trasporto pubblico su rotaia, asili nido, centri culturali, luoghi dello sport e altri presidi fondamentali. “

A spiegarlo meglio e ad affiancare Tomassetti arrivano proprio da Palazzo Senatorio gli assessori alla mobilità Maurizio Veloccia e al decentramento Andrea Catarci, quest’ultimo con delega al progetto La città dei 15 minuti. Ma all’incontro , anche in questa occasione affollatissimo come nel quadrante Pisana/Bravetta, condotto dalla consigliera Gianna Costantini nel teatro della parrocchia Regina Pacis, ha partecipato anche l’architetto Luca Catalano, autore del masterplan che ogni municipio è tenuto a presentare. Agli occhi dei presenti si è aperto il mondo delle meraviglie che Monteverde vecchio racchiude, e che in prospettiva potranno essere valorizzate se torneranno in mano pubblica, a cominciare dalle grotte e dai laghetti sotterranei.

Le domande si accavallano, si spazia da Villa Pamphilj al tormentato Viale dei quattro Venti, ai lavori sulla Portuense. La più innovativa richiesta riguarda l’eventualità di istituire un bus di quartiere, piccolo e magari elettrico, che permetta di attraversare tutto il quartiere senza usare l’auto. Sicuramente si eviterebbero molte doppie file davanti a negozi/farmacie/scuole ecc. Ma non è alle viste, non ci sono soldi. Magari se avanza qualcosa dai fondi del Pnrr, chissà….

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