GUARDANDO AVANTI A PASSO DI GAMBERO, LA SCUOLA RIPRENDE

Vincenzo Valentino docente I.I.S Federico Caffè

Nel mezzo del cammino di settembre,

allor quando ingialliscono le piante,

con il sol che ancora splende

su questi colli sempiterni

la scuola apre i battenti.

Ecco allora spuntare gli studenti

entrare in fila con calpestio di piante

come mandrie d’armenti

a scaldare i loro banchi,

a darsi pacche sulle anche.

Si tratta di un rituale stanco

che si ripete annualmente

nonostante che il ministro Bianchi,

a dispetto degli altrui governi,

assicuri che nessun docente manca,

affermazione sconcertante

perché lo sanno tutti quanti

che sono tante le cattedre vacanti.

Queste due visioni discordanti,

della scuola nel paese di Dante:

l’una ideale, che fa tanto propaganda

pulita, ordinata ed efficiente,

l’altra reale, trascurata e traballante.

Però quest’anno il vademecum

ha abolito la distanza e imposto la presenza.

In aula si è tornati a stare in trenta,

ci si può abbracciare a piacimento.

Niente igienizzante,

si è tornati finalmente alla scuola di sempre

rumorosa e indigente,

ricca di intenzioni e povera di strumenti

senza risorse e pienamente deficiente.

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