Aiuti ai profughi ucraini: ora servono soprattutto torce con le pile, piatti e bicchieri di carta

Raffaella Leone

Gli scatoloni con gli aiuti ai profughi dell’Ucraina partono ogni giorno dal cortile interno della nuova sede dell’associazione Salvabebè-Salvamamme in via Pacinotti 18, sede ancora non ufficialmente inaugurata ma in piena attività dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 17,30. La Cri apre il cancello ai furgoni delle associazioni, ma anche alle macchine dei privati che caricano gli scatoloni già pronti e partono verso i confini con la Polonia e la Romania, lì dove si sono rifugiate in gran parte le persone in fuga dalla guerra scatenata da Putin. E si può contribuire alla raccolta anche tramite un versamento a Associazione Salvabebè Salvamamme IBAN IT64K0306909606100000006311 come segnalato nella pagina facebook dell’associazione .

“In questo momento servono soprattutto torce e pile, piatti e bicchieri di plastica, giocattoli, prodotti per l’igiene personale. Abbiamo sospeso la raccolta di vestiario per gli adulti perchè siamo stati sommersi da indumenti. In qualche caso, era vestiario non in condizioni tali da essere inviato a chi è costretto a vivere in tende o rifugi temporanei”, mi dice Donatella, da anni volontaria dell’associazione, impegnata a dare indicazioni (il telefonino non dà tregua) sul cosa,come e dove portare in aiuto.

Il primo convoglio di Salvamamme mercoledì scorso è riuscito ad entrare in territorio ucraino, vicino alla città di Leopoli . Ha scaricato 22 tonnellate di aiuti. Il prossimo carico partirà tra sabato e lunedi, quando dovrebbe arrivare in Italia, proprio da Leopoli, una signora, con ha la figlia malata di cancro al quarto stadio che ha urgente bisogno di fare la chemioterapia. L’associazione si è già attivata, ha fatto tradurre dal’ucraino la cartella clinica e ha trovato un medico all’Umberto primo, che aspetta solo la paziente.Nell’appello che Maria Grazia Passeri ha postato sulla pagina facebook di Salvamamme la presidente dell’associazione chiede anche mezzi di trasporto e gasolio per far arrivare gli aiuti ai profughi.

Complessivamente, l’Onu calcola che siano più di 2 milioni i rifugiati. A Roma sono scattati i piani di accoglienza della Protezione Civile, il Comune ha messo a disposizione degli hotel, il Conadi si sta predisponendo a un intervento per l’accoglienza temporanea di minori- attenzione, non è l’adozione- i particolari nella pagina www.CONADI.it/ucraina.

In attesa di far partire il prossimo convoglio di aiuti, Salvamamme pensa a chi ce l’ha fatta ad arrivare e sta organizzando un saluto alle 50 famiglie ucraine arrivate nella capitale. Una festicciola beneaugurante per un futuro- si spera- non tragico come l’immediato passato.

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