#r-esistiamo, l’Arte che vuole guardare avanti

La mostra virtuale organizzata dalla galleria-associazione culturale ArtSharing di via Tarra

La clausura è finita, resterà forse dentro di noi come un condizionamento psicologico, un’abitudine dura a morire, e sicuramente come un danno economico per pittori, scultori, per chi lavora con le immagini. E’ l’unico settore che non riceverà aiuti o indennizzi dopo il lockdown.

Ma l’arte può e vuole fare di più, o per lo meno lo vuole Penelope Filacchione, singolare storica dell’ arte e titolare della galleria–associazione culturale Artsharing di via Giulio Tarra. Ha organizzato sul web r)esistiamo – web exhibition, -spiega nel comunicato che illustra l’inziativa che si è svolta il 15 maggio- ” una mostra nata nel tempo della quarantena, con lo scopo di fare rete tra artisti e prepararci a resistere a ciò che verrà. #r_esistiamo è l’hashtag della mostra: ciascun artista lo interpreta a suo modo, perché ciascuno resiste come può.” La mostra ha già raggiuno la saturazione, 34 artisti hanno inviato una quarantina di opere, realizzate in molti casi lontano dallo studio e diventerà ‘ reale ‘ probabilmente in autunno, prevede la promotrice. Nell’attesa, la si può vedere virtualmente https://artsharingroma.wixsite.com/website.

Con questa mostra” si è voluto porre l’accento sul dopo, non sul virus o sull’isolamento, ma su come si può continuare a progettare il futuro nel mondo delle gallerie indipendenti e degli artisti finora esclusi da qualsiasi accenno di sostegno pubblico.

E’ la stessa promotrice che sin dalla presentazione ha voluto sottolineare le ragioni e i contenuti dell’iniziativa. “Lì fuori c’è un mondo di artisti che nel silenzio irreale delle città continua a r_esistere, a creare, a porsi interrogativi. Un mondo di persone positive, che si sono rimboccate le maniche, che si sono attrezzate come potevano, anche in casa, lontane dal posto dove sono solite creare, e hanno trovato altri mezzi e altri modi se non potevano avere il loro.

Perché chi si esprime attraverso l’arte trova in essa un modus vivendi che filtra tutto, la solitudine, il timore, lo sconcerto, l’isolamento.

Perché l’arte è r_esistente di suo. Non potrebbe essere diversamente.”

Ciascun artista ha usato l’hashtag #resistiamo sui propri lavori e ha parlato di come ha vissuto l’isolamento. Nella pagina fb di ArtSharing nel video la stessa professoressa si pone e pone delle domande che ci toccano da vicino, si ami o no l’arte (contemporanea) : ” in un mondo che è abituato a pensare il valore in termini economici, distribuendo gratuitamente ogni genere di contenuti culturali sul web non ci troveremo a privare la cultura di ogni valore? E gli artisti di cosa dovrebbero vivere? E la qualità dei contenuti?”

Sul web è stato un successo, con un’ottantina di visitatori collegati; tra il pubblico virtuale in molti si sono detti disponibili anche a pagare un biglietto virtuale. Un gesto di solidarietà concreto e di grande valore, che indica tra l’altro che chi lo compie conosce e apprezza il lavoro di un’opera d’arte. Il bello, insomma, come antidoto e/o salvezza dalla depressione da virus.

[Le foto che illustrano il testo : i partecipanti all’iniziativa;  UMBERTO GIOVANNINI xiloreportage “Petrolio”; GIUSEPPE COLANGELO scultura “Attecchito” ].

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