In casa fino a pasquetta, come ne usciremo? 100 chiamate al giorno al numero del sostegno psicologico della Cri

Immagini dal sito ufficiale della Croce Rossa Italiana

“Siamo passati da 10 a 100 telefonate al giorno, tutto é amplificato in questa emergenza”. Il dottor Fabio Specchiulli é il coordinatore nazionale del servizio di sostegno psicologico della Croce Rossa Italiana, 800-065510 ,mentre lo 06-5510 opzione 5, é per gli operatori sanitari, la prima linea di questa guerra al covid -19 . E’ uno psicoterapeuta come tutti i volontari (14) che si alternano dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20. Il servizio é ramificato su base regionale, circa 400 gli psicoterapeuti volontari al telefono.

Professionisti della terapia della parola e dell’ascolto, ma chiamati loro stessi a mettere in campo un più di umanità. Uno degli aspetti che più lo colpisce é la morte in solitudine. “Una separazione traumatica per chi se ne va e per chi resta, rende enormemente più doloroso quel passaggio indispensabile alla sopravvivenza che é l’elaborazione del lutto”

La solitudine e all’opposto la convivenza forzata in casa sono un detonatore potente del disagio, soprattutto se preesistente, mi spiega una psicoterapeuta volontaria. Ansia, paura, depressione, il sentirsi minacciati e impotenti davanti a un nemico sconosciuto: chi telefona al sostegno psicologico parla soprattutto di questo. Senza troppe differenze tra anziani, giovani, persone di mezza età.

“Mi é capitato di far fare esercizi di repirazione al telefono e poi cominciare a parlare con chi ci chiama”, testimonia Specchiulli. E un dramma ancor più pesante lo vive chi si prende cura di un parente autistico

Vengono a galla, in questa clausura forzata, nuovi interessi e all’opposto diventano evidenti nuove vulnerabilità. C’é anche chi chiama per cambiare la terapia, in questi casi gli psicoterapeuti lasciano il posto allo psichiatra, l’unico autorizzato a prescrivere medicinali.

Come ne usciremo? Il dottor Specchiulli teme la proverbiale abidudine degli italiani a non rispettare le regole. Ripete, insiste e sottolinea: state a casa. Con una considerazione amara: l’Italia non sa stare bene, prendersi cura di sè. E’ certo, come la giovane collega che mi ha risposto all’opzione 5, che le conseguenze- economiche,sociali, di stili di vita- stravolgeranno a lungo le nostre giornate. Forse non torneremo più al ‘come prima’. Sicuramente ogni sostegno psicologico sarà di aiuto.

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