ANPI MAGENTA RICORDA 11 SETTEMBRE 1973 – COLPO DI STATO IN CILE

dal post di Resistenza

Santiago del Cile, 11 settembre 1973: il colpo di stato militare di Augusto Pinochet pose fine al governo di sinistra cileno e a un processo democratico che durava ormai da più di quarant’anni, instaurando la dittatura.
Salvador Allende, legittimo presidente del Cile dal 4 settembre 1970, venne destituito e morì in quel frangente, in circostante mai chiarite (la versione ufficiale resta il suicidio, ma è controversa).
Fu il primo marxista ad essere democraticamente eletto nel continente americano e forse nel mondo intero.
Le sue importanti riforme, la cosiddetta “via cilena al socialismo” elevarono rapidamente il Paese dal suo antico stato di arretratezza, sia sul piano sociale che culturale.
Garanzie economiche e formative, per tutti, sul piano paritario per entrambi i sessi.
Nel contempo, Allende avviò una radicale nazionalizzazione delle principali industrie private, arrivando a controllarne una percentuale altissima, soprattutto le miniere di rame, la principale risorsa del Paese, espropriandole agli Stati Uniti, gli storici proprietari.
Così, il rame e la politica anticomunista furono il movente del “golpe”, appoggiato segretamente dalla CIA e dal Presidente Nixon.
La dittatura di Pinochet durò 17 anni, all’insegna della repressione più feroce.
30.000 furono i torturati e più di 3000 si contarono fra “desaparecidos” e morti accertati.
(TESTO ANPI MAGENTA)

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