Papa Francesco sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore
Papa Francesco riposa nella cappella Paolina della basilica di Santa Maria Maggiore- da sempre cara al Pontefice che vi si era recato ripetutamente, anche subito dopo la sua elezione al soglio di Pietro- da lui stesso indicata come luogo di sepoltura, in una tomba semplice con la lapide che reca la scritta Franciscus e la riproduzione della croce pettorale d’argento che Bergoglio preferiva a quella ufficiale delle grandi cerimonie. La tumulazione è stata l’unico atto privato di un funerale che si è svolto alla presenza di centinaia di migliaia di fedeli ,e di molti dei potenti della terra giunti in Vaticano per l’ultimo saluto ad un Papa molto omaggiato ma non altrettanto ascoltato nei suoi appelli a difesa degli ultimi, degli emarginati-dai migranti ai carcerati, ai poveri. Lui stesso aveva chiesto di essere sepolto ‘come un pastore, non come un sovrano’. L’ultimo viaggio Papa Bergoglio lo ha compiuto a bordo della papa-mobile che ha attraversato il cuore di Roma tra due ali di fedeli raccolti dietro le transenne.

Papa Jorge Mario Bergoglio è morto alle 07,35 del lunedì di Pasqua, 21 aprile, a causa di un ictus cerebrale e collasso circolatorio, secondo quanto ha comunicato il Camerlengo Monsignor Farrell. Bergoglio è stato il primo- e probabilmente resterà l’unico- ad aver scelto il nome del poverello di Assisi e all’esempio di San Francesco ha ispirato il suo pontificato, mettendo in primo piano la difesa dei deboli, dei migranti (il primo viaggio da pontefice è stato a Lampedusa) degli ultimi, degli emarginati dalla società, con accenti in cui molti hanno letto l’eco del peronismo argentino, che lo avrebbe segnato all’epoca del suo magistero come vescovo di Buenos Aires. E’ stato molto amato dal popolo dei fedeli cattolici, non altrettanto dalla parte più conservatrice delle istituzioni della Chiesa, che ha guardato con diffidenza, talvolta con aperta contrarietà, le novità che Papa Bergoglio ha cercato di introdurre nell’istituzione secolare, al punto da essere definito ‘populista’, ‘riformista’ o addirittura ‘rivoluzionario’. Dotato di grande capacità di comunicare, con la sua franchezza spesso ha spiazzato soprattutto i molti abituati al linguaggio felpato ,soprattutto in diplomazia. I potenti della terra che hanno assistito al suo funerale, sabato 26 aprile, sono in parte gli stessi che hanno lasciato cadere nel vuoto gli appelli alla pace, alla giustizia sociale, alla lotta alla povertà, al disarmo.
