Piazza Scotti, troppe incognite sul progetto in sperimentazione

“Lunedì scorso, il 24, erano qui. Hanno fatto colazione poi non li ho più visti. Forse si sono spostati a lavorare altrove”. Francesco e Daniela da decenni a Piazza Scotti gestiscono Il Pozzo del gelato, frequentatissimo (‘ora molto meno per via dei lavori in corso, ci voleva anche questa, dopo la mazzata del lockdown’). Non sono pregiudizialmente contrari al rifacimento della piazza, anzi. Ben venga un polmone verde al posto del misero giardino pieno di rifiuti e abbandonato all’incuria”, concordano. Ma oltre al merito del progetto, il modo ‘ancor l’offende ‘( il sommo poeta perdoni la citazione). Dal Municipio nessuna comunicazione ufficiale, “abbiamo capito che qualcosa stava cambiando quando abbiamo visto le strisce arancione sull’asfalto, e il progetto della nuova viabilità”. Vero è che il progetto era in piedi da anni, sospeso sulle teste di chi da quelle parti vive e lavora, e non sono solo commercianti , anche se non c’è dubbio che questa sarà la categoria più colpita in termini economici.

Quanto allo stress, si misurerà quando ripartiranno a pieno le attività e chi vorrà raggiungere via Jenner non potrà più immettersi direttamente dalla (ormai ex, tranne ripensamenti) rotatoria, ma dovrà obbligatoriamente girare a destra nell’incrocio e fare il giro nelle strade verso la Gianicolense per poi arrivare a via Jenner . Diversi automobilisti ora ignorano l’ obbligo, e tutto sommato in questi giorni di fine agosto un incidente è improbabile. Ma l’ingorgo sì, quello è dato per certo. “L’altro giorno per girare a via della Trasfigurazione c’erano una decina di macchine, assicura un testimone che conosce a fondo il progetto, quello che c’è, quello che manca, quello che si dice alla fine forse ci sarà.

Perchè non tutto è chiaro, a cominciare dal cartello attaccato alla recinzione. Non c’è scritto- come invece la legge prevede- nè la data di inizio nè la data della fine dei lavori. Non c’è scritto l’importo, ( ‘e se ne avanzano, rispetto ai 900mila e rotti che sappiamo, a chi ne chiediamo conto?’) , non si sa di chi è il progetto, il nome del direttore del cantiere è stato aggiunto col pennarello, speriamo almeno indelebile, il responsabile del cantiere è lo stesso capocantiere di cui però non c’è il nome.

Quanto a quello che manca e a quello che – dicono, si ipotizza, forse, si spera, si teme- ci sarà nella nuova piazza- che comunque ha già cambiato aspetto, più larga e rettangolare- è un capitolo denso di punti interrogativi. Di sicuro ci sarà un’edicola, forse non più quella dello storico Alfredo Tocci, a rischio di ritiro licenza. Forse ci saranno i giochi per bambini. E forse ci saranno le panchine intelligenti, quelle che consentono i collegamenti internet gratis. Niente di ufficiale, molto di preoccupante , perchè ” la piazza rischia di diventare a poco a poco un rifugio per sbandati di ogni genere”, temono Daniela e Francesco. Insomma non è solo lo stravolgimento della viabilità, la riduzione dei posteggi, la ciclabile ai Colli Portuensi (che forse alla fine non ci sarà, i lavori per ora sono sospesi) , a sollevare opposizione e dubbi. Quello che si prospetta è anche un problema di sicurezza. Cambiata la piazza, cambierà anche l’attenzione del municipio XII alla manutenzione e ai controlli? Il dubbio è lecito e non vuole essere un pregiudizio.

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