Sarà la nuova giunta di destra-centro a far riaprire il Forlanini?

Raffaella Leone

Sarà la nuova Giunta regionale di destra-centro a far riaprire il Forlanini? Nel calcolo delle probabilità- del tutto ipotetico, sia chiaro- i sì potrebbero bilanciare i no. E forse a questo punto gioverebbe alla causa una nuova, forte mobilitazione popolare. Vero è che la destra, nemmeno la cosiddetta destra sociale, ha mai mostrato una sensibilità particolare alle istanze ‘popolari’: erano appannaggio della sinistra politica- tranne alcuni temi e circostanze, per esempio l’assegnazione delle case popolari ( nel caso del Forlanini,invece,è la sinistra che ha ampiamente tradito tutte le promesse). Ma è anche vero che sull’ex ospedale è stata proprio una consigliera regionale della destra, Laura Corrotti ( nel 2020 in quota Lega e rieletta ma nella lista di Fratelli d’Italia in questo turno elettorale) ad annunciare in un post datato 22 settembre 2020 Mozione in Regione Lazio: ” Presentata in Consiglio regionale una mozione al presidente Zingaretti per impegnare la giunta ad elaborare un nuovo progetto di recupero e di riqualificazione delle strutture facenti parte dell’ex Ospedale Carlo Forlanini, destinandole esclusivamente ad attività di natura socio-sanitaria, nelle more della riorganizzazione della rete ospedaliera regionale”. E esponenti municipali e comunali della destra non sono mai mancati alle manifestazioni per la riapertura del Forlanini organizzate da quel campo politico ( scorrere la pagina fb della Corrotti per averne conferma).

Laura Corrotti con il neopresidente Rocca

La nuova amministrazione deve ancora insediarsi, non si conoscono i nomi degli assessori compresi quelli alla Salute e al Patrimonio ( che pure ha voce in capitolo) , inutile dar retta alle voci di corridoio che vedono tra i papabili anche ‘i soliti noti’. Quello che è certo è che per lomeno il nuovo Presidente Rocca la sanità la conosce- il suo primo incarico da manager è stato alla guida di un ospedale. Quello che si è capito dalle prime dichiarazioni pubbliche è che non ha una visione propriamente schierata a difesa della sanità pubblica senza se e senza ma. La Repubblica del 15 febbraio riporta nelle pagine romane una sua dichiarazione in merito: “la sanità la seguirò comunque da vicino. E’ da ricostruire e probabilmente anche da ripensare”.Non è chiaro che cosa intende per “mettere sotto governo tutte le strutture pubbliche e private in maniera molto laica”: laico il ripensamento- quindi senza pregiudizi nè a destra nè a sinistra- o laica la gestione, quindi no al Bambino Gesù, ospedale del Vaticano?

Sul Forlanini infatti aleggia più che mai il fantasma di un accordo con il Bambino Gesù, molto sbandierato in campagna elettorale e ora sepolto (ammesso che esista) tra le carte dell’ex assessore alla sanità e candidato presidente della sinistra, lo sconfitto Alessio D’Amato. Come stanno realmente le cose? La nuova amministrazione di destra-centro ci farà sapere qualcosa? E ammesso che ci sia stata una trattativa, un protocollo d’intesa o qualcosa di simile, sarà confermato anche dai nuovi amministratori?

Questa è l’ennesima incognita che pesa su una vicenda che di incognite ne ha viste sin troppe, da quando è cominciata con la decisione della giunta Zingaretti di chiudere il Forlanini. L’unica risposta chiara potrebbe arrivare dal Tar del Lazio che ad aprile si pronuncerà sul ricorso presentato dal Comitato Beni comuni 12 e da alcuni cittadini contro la decisione iniziale della giunta Zingaretti di iscrivere il complesso del Forlanini tra i beni disponibili per la vendita. E speriamo sia di buon auspicio, di esempio, o di incoraggiamento la recente sentenza della Corte di Cassazione, ben illustrata da Giuseppina Granito su Sireneonline, che ha imposto alla Regione di riaprire l’ospedale San Giacomo. Senza se e senza ma.

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