Giornata contro la violenza alle donne, riuscirà il Municipio a decidere l’evento?
La prima convocazione é andata a vuoto, mancava il numero legale ed è saltato il previsto Consiglio del Municipio Si svolgerà domani, si legge sul sito di via Fabiola, in seconda convocazione e in diretta streaming alle ore 9. All’ordine del giorno -testuale dal sito- Proposta di Mozione Prot.CQ 105142/2019 avente per oggetto: “Evento in occasione della giornata sulla violenza sulle donne 25/11/2019”. E’ prevista anche la votazione, e c’è da augurarsi che questa volta non manchi il numero legale, visto che la data si avvicina e il misto burocrazia/politica non gioca a favore. Il 25 novembre é alle porte. Questa data non é stata scelta a caso dall’Onu, quando nel 1999
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votò per istituire la ricorrenza. E’ il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Tre sorelle, di cognome Mirabal, stavano andando a trovare i loro mariti in carcere. Considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente. In loro memoria, il 25 novembre del 1981 ci fu il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche. Da quel momento in poi, il 25 novembre è stato riconosciuto in larga parte del mondo come data per ricordare e denunciare il maltrattamento fisico e psicologico su donne e bambine
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Secondo l’ Osservatorio Diritti -che cita le ultime stime dell’Ista sulla violenza di genere relative al 2016- nel nostro Paese sono state 6 milioni 788 mila le donne fra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale, una su tre. Di queste, 2 milioni 800 mila, ovvero il 13,6%, hanno subito violenza da partner, attuali o ex. Un altro numero preoccupante riguarda le giovanissime: il 10,6% delle donne dichiara di aver subìto una qualche forma di violenza sessuale prima dei 16 anni e in quasi l’80% dei casi gli autori erano persone conosciute (parenti e familiari, amici di famiglia, compagni di scuola, amici, conoscenti). Nella news letter dell’Osservatorio dei diritti si legge ancora:
Per quanto riguarda il 2018, stando ai dati diffusi dalla polizia nell’ultimo rapporto “Questo non é amore”, nei primi nove mesi dell’anno si è registrato un calo dei “reati spia” che possono precedere i femminicidi (maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali).
Il numero delle donne uccise però è calato solo di 3 unità: dai 97 omicidi dello stesso periodo del 2017 si è passati ai 94 del 2018. Di questi, 32 rientrano nella categoria dei femminicidi, i casi cioè in cui una donna è uccisa in ragione del proprio genere. Stalking, anche nella sua versione “cyber”, violenza psicologica, offline e online, revenge porn. Sono solo alcuni esempi di cosa sia la violenza sulle donne, una violazione dei diritti tra le più diffuse e persistenti secondo l’Onu.