Festa della donna, un uomo (solo) al lavoro
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E toscano- accento inconfondibile- abita a Trastevere da 20 anni e “io le ville le vivo moltissimo” mi dice indicandomi la locandina che invita al retake di villa Sciarra. Frequenta quasi ogni giorno villa Sciarra, più piccola e raccolta, e villa Pamphilj, con i grandi spazi e la possibilità di fare sport. Lui insieme alla sua bambina ha dedicato la mattina del dì di festa a ripulire la parte alta di villa Sciarra, quella che dietro il belvedere corre lungo le mura e affaccia su un’altra zona di Monteverde.
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Ha trovato di tutto: le immancabili cicche di sigarette, pezzi di vetro, plastica, plastica, plastica e persino un borsone che ha depositato vicino al cassone che Ama prima o poi vuoterà. Ovviamente non l’ha aperto, ma il borsone sembra confermare quello che chi frequenta la villa pensa da tempo: qualcuno vive in quella parte poco frequentata, c’é chi ci ha anche visto panni stesi ad asciugare.
Entro marzo, promette un video postato il 6 febbraio da Roma informa, saranno conclusi i lavori di riqualilificazione e restyling (il Comune sovrascrive così) ,per un costo di 250 mila euro. A novembre, quando la sindaca é venuta a fare quattro passi in villa, era stato annunciato anche l’avvio di un tavolo tecnico per la gestione condivisa della villa.
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Non sono giorni buoni per chiedere una verifica dello stato dei lavori, con l’intero comune e l’intera città alle prese con le misure indispensabili per arginare il contagio da corona virus. Quello che si vede é una villa che ancora sembra un percorso di guerra, solo le ormai familiari reti da pollaio sparse più o meno in tutta la città addolciscono la sensazione. Chi può, approfitta degli spazi accessibili della villa per passeggiare, godersi la vista e stare all’aria aperta, magari senza badare alle distanze “sociali”. Finchè si può.