E Monteverde torna a scuola
Raffaella Leone
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Si riparte e già si progetta. Con una certezza ripetuta da tutti, a cominciare dal ministro: quest’anno le lezioni saranno in presenza, nessuno- tranne casi individuali e per motivi personalissimi- seguirà i corsi in Dad. Con buona pace dei presidi allarmati dalle complicazioni degli indispensabili controlli , e degli irriducibili no vax delle aule che a scuola rischiano di non entrare proprio.
Per ora in presenza ci sono solo le ragazze e i ragazzi degli esami del recupero crediti, quelli che una volta erano gli esami di riparazione. E naturalmente i docenti e il personale Ata strettamente indispensabili. Non proprio contenti di ritrovarsi in aula con tanto anticipo, le scuole ufficialmente riapriranno il 13 settembre, tranne quelle il cui Consiglio di istituto -come prevedono le norme sull’autonomia- ha votato per anticipare al 9 settembre.
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E’ il caso del Federico Caffè, Istituto di Istruzione Superiore con ben 8 corsi di studio che spaziano dalle scienze applicate al tecnico-tecnologico al tecnico-economico. Loro si sono portati avanti con il lavoro, gli esami di recupero crediti li hanno fatti a luglio. “I ragazzi che di mattina presto aspettano fuori dal cancello sono qui per gli esami integrativi, quelli indispensabili se si cambia corso di studio o istituto”, mi spiega Antonio Cardinale , assistente del laboratorio di chimica e visibilmente intenzionato a ricominciare al più presto.
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Al Caravillani, poco più avanti, è il giorno della matematica, bestia nera di generazioni di student*, e sicuramente non la materia preferita di Alice, che aspetta in disparte dal gruppetto di compagne che chiacchierano nel cortile della scuola. Nervose anche loro, ma intenzionate a trovare anche in questo momento qualcosa di positivo: vorrà dire che faremo nuove amicizie, se va male, commentano a mo’ di consolazione.
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Al Manara sono una trentina i ‘riparandi ‘alle prese con i crediti da recuperare, docenti e personale scolastico tutti vaccinati, sembra di capire, ma la privacy impedisce di dare certezze ,insomma non dovrebbe esserci il rischio di chiamare supplenti a cui fra l’altro non si potrebbe nemmeno specificare per quanti giorni serviranno, su questo ci si aspetta dal governo ulteriore chiarezza.
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Ripartire in sicurezza non sarà semplice per il liceo Morgagni. Nulla è ancora ufficialmente deciso- mi dicono- ma sarà probabilmente inevitabile prevedere ingressi scaglionati, soprattutto per le prime classi. E c’è anche chi ha comprato un kit di tamponi, pagandoli 40 euro, senza aspettare che si concluda la diatriba in corso su chi deve pagare i tamponi. Un modo diretto- e costoso- per portarsi avanti con il lavoro.