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Rifiuti, “in un mese una montagna alta come il Vesuvio”

Cumuli di rifiuti anche non lontano dagli ospedali. Il Corriere della sera mette la notizia nelle pagine nazionali: ieri- scrive testualmente- davanti all’ospedale San Camillo i cumuli erano da allarme rosso. I quotidiani romani registrano la disperazione dei cittadini e l’agitazione che c’é in Campidoglio. Repubblica riferisce delle spiegazioni fornite dall’amministratore delegato Longoni: esaurita la capienza degli impianti di trattamento, la spazzatura resta in strada. Ci sarebbe bisogno di fare più (lavoro di) emergenza e meno politica. Su Roma Today il segretario della Cgil Roma e Lazio prevede ancora giorni asfissianti. L’ Ama ha chiesto di far lavorare h24 e anche la domenica l’impianto di Rocca Cengia, ma non basterebbe.
„Se anche tutti gli operatori del Lazio prendessero più rifiuti non si andrebbe comunque oltre le 400 tonnellate totali, ma Ama ne sta lasciando a terra quotidianamente 300 da giorni, quindi quelli accumulati sono molti di più”“. Comunque é in corso la caccia affannosa a siti e impianti di trattamento ancora disposti adaccogliere la spazzatura della Capitale.

Le Regioni confinanti non ne vogliono più sapere: il nuovo governatore della Regione Abruzzo fa presente che la stessa regione é in difficoltà dopo la chiusura di una discarica, e comunque i vecchi accordi con i vicini vanno rivisti, l’Emilia Romagna ha detto chiaramente no.

La sindaca Raggi chiama in causa il presidente della Regione Zingaretti e gli chiede un’ordinanza che obblighi gli impianti del territorio ad accettare la spazzatura fino a capienza massima. Gli impianti non rispettano gli accordi e ciò fa pensare a una crisi costruita a tavolino, accusa l’amministratrice a 5 stelle. Il problema é Roma che sta intasando tutti i siti che servono i Comuni del Lazio, accusa invece lo stesso Zingaretti.

In tutto questo i romani si organizzano con flash mob a colpi di ramazza e i giovani del Pd promettono di andare a manifestare sulla piazza del Campidoglio.

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