Tradito da un sindacalista, Mohammed Abdallah, leader degli ambulanti indipendenti de Il Cairo, che lo consegnò agli agenti della sicurezza egiziana oggi sotto processo in contumacia a Roma dopo una battaglia tra gli inquirenti della Procura di Roma e le autorità egiziane . Così l’accusa ha ricostruito le circostanze della morte di Giulio Regeni , il giovane ricercatore universitario ritrovato cadavere e con segni di tortura alla periferia de Il Cairo nel 2016. Assenti sin dall’inizio del processo i quattro imputati, individuati solo grazie alla tenacia dei nostri inquirenti e dopo una lunga serie di depistaggi da parte egiziana. Secondo i pm italiani era un tentativo di depistaggio anche l’accusa a Giulio di essere una spia. In realtà Regeni stava svolgendo una ricerca sul sindacalismo, come parte del dottorato per l’università di Cambridge e la sera della scomparsa avrebbe dovuto incontrare proprio Abdallah.