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Il ‘punto di ascolto’, la faccia amichevole della polizia municipale

Raffaella Leone

I vigili urbani come non te li aspetti. Da qualche mese va avanti nel quartiere, senza squilli di trombe o insegne luccicanti una iniziativa che, si può dire, riscuote un buon successo. E’ il ‘punto di ascolto’: per due giorni alla settimana una macchina della polizia municipale sosta per tre ore in aree prestabilite sia a Monteverde vecchio che nei quadranti di Monteverde nuovo, con il coordinamento del comando di via di Donna Olimpia. Non proprio tutti i mesi, perchè dipende dalla disponibilità di personale in servizio, ma quando il presidio c’è, funziona: in media raccoglie 5 segnalazioni su quello che non va nelle strade e nelle aree pubbliche del quartiere.

Nell’assolata mattina di fine ottobre, con un caldo del tutto anomalo, la macchina della polizia municipale è ferma a largo Oriani e ai Colli Portuensi, nello spiazzo davanti a Via Gandiglio. A bordo, in tutti e due presìdi, due vigilesse, gentili e competenti. L’unica discussione un pò vivace è con una signora che ha portato il,cane nello spiazzo davanti alla Crispi, ma ha finito i sacchetti per raccogliere le deiezioni del suo pelosetto. Finisce con la vigilessa che dà alla signora un pacchetto di fazzolettini di carta e controlla che tutto finisca nel cassonetto giusto.

A parte un pino che sembra in buona salute ma sporge un pò troppo- nota e segnala la vigilessa,- sono le scuole che insistono in zona a preoccupare due giovani mamme, pronte a cogliere questa occasione ‘ufficiciale’ per segnalare quello che non va. Non le scuole in sè, ma gli attraversamenti all’uscita dalle scuole. Il municipio non ha ancora rinnovato la convenzione con la cooperativa addetta alla sorveglianza, ai genitori non resta che contare sui nonni. Per il resto, sono soprattutto gli automobilisti indisciplinati a creare problemi. Sembra che lo sport preferito sia quello di lasciare l’auto davanti ai cassonetti della spazzatura, impedendo all’Ama di fare il suo lavoro (quando lo fa). In questa singolare classifica conquistano i primi posti anche l’abitudine di parcheggiare davanti ai passi carrabili. O, peggio, di ‘tagliare’ in auto lo spiazzo per evitare di fare il giro.

Anche ai Colli Portuensi sono i cassonetti, o meglio le auto lasciate a un’incollatura da questi, la croce (senza delizia) di questo quadrante, più popolato e quindi più in affanno. Il copione si ripete per i passi carrabili e persino- qualche volta, con la tentazione di tagliare gli incroci.

Che fine fanno gli esposti? Qui cominciano le dolenti note , perchè qui entra in gioco la burocrazia . Le segnalazioni si possono inviare autonomamente- senza necessariamente passare per il punto d’ascolto, a 12monteverdecallcenter.polizialocale@comune.roma.it oppure a protocollo.polizialocale.12monteverde@pec.comune.roma.it . Vengono prese in carico e smistate ai dipartimenti competenti, ma con tempi diciamo dilatati, mai o raramente rapidi.

Ne sa qualcosa Franca. Lei abita a via Cerasi, una stradina stretta parallela a via di Monteverde, e da tempo segnala agli uffici competenti che l’uscita dai garage e qualche volta il semplice percorrere in auto quella strada in auto è un’impresa da laureati in fisica dellle particelle. Ma gli uffici competenti si rimpallano la competenza-appunto- su chi debba intervenire . Ha inviato segnalazioni su segnalazioni, ora è qui a spiegare ancora una volta quale è il problema. Nonostante tutto, non perde la speranza. E nemmeno la pazienza, evidentemente.

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