Assemblea pubblica il 20 aprile sul Forlanini. Così la CGIL torna ad incalzare la Regione

Raffaella Leone

Dentro o fuori il Forlanini, l’assemblea pubblica il 20 aprile si farà, e tutti sono invitati: i cittadini, ovviamente, e poi i rappresentanti politici ai vari livelli- regionale,comunale,municipale- le associazioni e i comitati cresciuti in questi 7 anni e impegnati nell’opporsi al degrado che sta divorando il complesso dell’ex ospedale. Se sia possibile farla negli spazi del Forlanini dipende dalla Regione, proprietaria dell’immobile e di tutto quello che sta intorno. Non c’è da essere ottimisti, visto il comportamento della Pisana in questi ultimi anni, anzi, si potrebbe dire dal 2015, dall’inizio di questa vicenda. Ma è proprio alla Regione che torna a rivolgersi la Cgil territoriale, tentando di nuovo di scuotere chi ha il potere di decidere e l’obbligo di fare.

“La Regione è inadempiente, penso che questo sua sotto gli occhi di tutti. Agli impegni presi non è seguito nessun atto concreto” osserva Donatella Onofri, segretaria generale della Camera del lavoro Roma Centro Ovest Litoranea. Anche lo studio di fattibilità- l’ultima iniziativa finanziata dalla Regione- è rimasto sulla carta, nessun progetto concreto è seguito, niente stanziamento di fondi, meno che mai avvio di lavori.

Si svolga dentro o fuori, questa assemblea pubblica ha due obiettivi: confermare che la Cgil non molla-“avevamo promesso che non ci saremmo arresi”- e riportare sotto i riflettori il dossier Forlanini, scomparso dai radar in pratica dalla primavera scorsa, quando una delegazione di manifestanti era salita ai piani alti della Pisana ed era stata informata dello studio di fattibilità elaborato dalla Regione per una Rsa e una Casa della salute (allora la si definiva così, oggi sarebbe Casa di comunità) nel comprensorio dell’ex ospedale. Un successivo incontro con l’assessore D’Amato, previsto per marzo di quest’anno, è saltato e da allora la Regione non ha dato più segni di vita, se non prendendo tempo sul ricorso presentato nell’ormai lontano 2017 dal Coordinamento per il Forlanini bene comune, come ben documenta Giuseppina Granito nel sito Sireneonline :La sorte del Forlanini è invece appesa a una sentenza che, per misteriose motivazioni, è stata sospesa dal Tar a data da stabilire :http://www.sireneonline.it/wordpress/?p=9513.

Il fatto è che la Cgil si ritrova da sola in questa battaglia- tranne l’appoggio che sin dall’inizio non è mai mancato-del Coordinamento per il Forlanini bene comune. Sola nel senso che manca l’appoggio- o perlomeno una volontà chiara e univoca sul futuro dell’ex ospedale- della politica. E’ paradossale, visto che in Regione è ancora in carica- seppure a scadenza di mandato ravvicinata- una giunta ‘di sinistra’, da cui ci si aspetta accoglienza ai temi che per la Cgil sono prioritari e che Donatella Onofri ribadisce: che il Forlanini resti un bene pubblico e che sia destinato a scopi socio-sanitari. “C’è bisogno di buona politica per fare buone cose”.Al momento però – e sul Forlanini da anni- di buona politica non si vede traccia.

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